Gli eventuali effetti di uno sciopero fiscale
16.10.2013 16:21Sinceramente parlando, la cosa mi aggraderebbe ma mi rendo ben conto che rischia di essere pura utopia.
Il quadro che ho esposto in testa è "La fiumana" di Pellizza da Volpedo...e non è lì per caso!
Le regole di una Nazione, alla fin fine, rapportate a quelle delle altre Nazioni, sono molto semplici: dare fiducia per ricevere credito; per dare l'illusione agli investitori stranieri di essere solidi.
Stride! Certo che stride, con questa realtà!!
Sappiamo benissimo che sono delle grandiose stronzate; ci parlano come se dovessimo vederci, da un momento all'altro, la fiumana che si stacca dal quadro ed entra nelle banche di tutto il mondo ad occupare un non meglio definito "salone delle grida" fino all'orario di chiusura, mentre sappiamo benissimo che, a controllare i mercati finanziari, sono pochissimi potenti in grado di mandare una Nazione dalle stelle alle stalle o ritorno in pochissimo tempo, facendo danni incalcolabili alle genti (NOI) CHE LE ABITANO; APPUNTO, FACENDO CROLLARE UN'ECONOMIA QUASI FOSSE UN FUSCELLO in un battibaleno.
Leggo di sogni ad occhi aperti, o meglio di farneticazioni: leviamo tutti i soldi dalle banche, diceva una persona in un post! Quasi fossimo i tre porcellini che stanno difendendosi dal lupo....ma il lupo qui è molto più subdolo di quello della fiaba. Non ha assolutamente il problema di dovere soffiare o di mettersi le braghe d'amianto per non scottarsi sul camino acceso, perchè, oggi come oggi, basta che accenda il pc, verifichi due o tre cosette ed è ben che giunto in casa tua, con tutte le misure necessarie a farti un corredo di sanzioni e contro sanzioni da fare invidia al più iridato degli sfigati fiscali.
Leggevo proprio prima una analisi sull'organizzazione che dovrebbe esserci per fare una cosa del genere, ciò che mi ha colpito in modo particolare è stata una frase del tipo "ci vuole una leadership indiscutibile per creare un fondo credibile, in quanto, senza fondo - senza cioè un minimo di denari in cassa, che possano creare una sicurezza per pagare le multe a chi fosse eventualmente colpito nel corso di un'azione comune - non c'è proprio trippa per gatti.
Insomma, stante che si dovrebbe capire "chi, come, cosa" - e a più di qualcuno, anzi alla stragrande maggioranza, anche il "perchè"; stante che si scatenerebbe sicuramente la corsa su "è una cosa di destra; no, è una cosa di sinistra; no ma al centro l'hanno proposta prima" con solito condimento di stronzate caramellate, in quanto le cose semplici non sono certo per noi.....cosa mai potremmo fare in questo caso??
Un partito forse??
Partito della rivolta fiscale??? E magari qualcuno avrebbe anche il coraggio di chiedere il rimborso elettorale??
Guardiamo in faccia la realtà!! Più che un leader, ci vorrebbe un miracolo e più che un miracolo ci vorrebbe un pozzo di San Patrizio da dove attingere ed erogare pensioni e magari tirar fuori fondi per la sanità e per il sociale. Ci vorrebbe, da parte di chi si presume ci governino, maggiore onestà intellettuale nei riguardi di quanti vanno a mettere una x su di una scheda....perchè questo non significa andare a votare, scegliere...questo, significa inevitabilmente, ritenere di andare a premiare il male minore che invece è soltanto lo stesso male con apposta un'altra etichetta....ma è sempre quella verdura, con quelle semenze nata....cambia soltanto l'orto da dove proviene. E' solo una questione di merchandising, l'arte di esporre e di vendere ed i premi non vanno certamente ai consumatori tontoloni che siamo poi noi!
Sciopero fiscale? No! Qui ci vorrebbe uno sciopero intellettuale; ci vorrebbe qualcuno che abbia il coraggio di agire e di dire che non siamo più nulla e che siamo stanchi di non essere nulla e dovremmo demandare il tutto a questa persona o queste persone, che poi andrebbe o andrebbero acclamati ma...c'è sempre un "ma" alla porta o alle spalle..... Non vorrei mai che venisse fuori che "ci vuole l'uomo duro o ci vuole l'uomo forte"....ci vuole semplicemente un uomo onesto che abbia abbastanza carisma per essere seguito dicendo delle cose giuste e senza prendere o far prendere a bastonate o a olio di ricino qualcuno perchè, altrimenti, sgnifica che non abbiamo imparato nulla dalla storia.
Cosa propongo, si chiederà qualcuno che legge..... Ebbene, propongo che ci si guardi alle spalle e davanti; propongo di non lasciarci prendere in giro e di contestare, con calma e pacatezza, rendendo tutti partecipi, di qualsiasi angheria fatta dai burocrati in modo di farle finire; propongo di dimenticarci che tra i nostri avi ci possa essere uno che aveva una tariffa fissa (40 DENARI) per fottere un amico e piuttosto di accettare mangiarsi pane e cipolla; propongo, praticamente, di rispettare le persone tenendo presente che quello che non fa piacere a noi non lo fa neanche agli altri ....in altre parole, propongo di guarde dentro noi stessi prima di fare qualsiasi cosa e di essere più riflessivi con gli altri, perchè "noi" siamo gli "altri".
Lo so! Rischio di diventare prolisso...di mandare fiumi di parole al vento, come sempre, come troppo siamo abituati a fare, senza concludere niente. Siamo una vera e propria disperazione, purtroppo. Pensiamo sempre di avere la ragione in tasca e che perchè uno dice una cosa con una virgoletta in più, anche se è poi simile o uguale alla nostra, debbe per forza essere uno stronzo. La mia riflessione è amara e me ne rendo conto. Ma, d'altra parte, dopo avere tentato anche di dar vita a qualcosa che possa risollevare l'economia locale e nazionale, parlando di FAZ e tentando di costituire Associazione e Consorzio per poter interagire e ripartire dal basso, assieme ad una grande mente come Domenico de Simone, scrittore molto apprezzato per la sua chiarezza ed il suo essere Poundiano, che da una vita spiega la funzione del tasso negativo ed aver partecipato ed organizzato conferenze, spendendo di proprio e rimettendoci ore ed ore di lavoro ed avendo come "grazie" un sonoro calcio nel sedere ed una sana invidia da parte di chi preferiva gridare e basta, che alla fin fine ha vinto, non vedo proprio come possa pensarla diversamente. Nemo (profeta in Patria), a mio modo di vedere, si è rotto gli zebedei e credo che preferisca andarsene con un bel libro sotto il sole, o a fare una corsa nel parco, o a scrivere poesie e a fqarsi qualche buona cenetta con gente simile a lui e magari intonare qualche bella canzone perchè almeno non ci pensa più! Perchè, pensare, è diventato un lusso e siccome la maggior parte della gente è invidiosa, è un lusso che non ti puoi permettere e allora fai anche tu finta di niente ed accontenti il sistema dicendo che chi pensa e scrive non può essere altro che un coglione fazioso...et voilà, les jeux soin fait...rien va plus, lascia pure che la sferetta vada in buca, che a farci giocare ci pensano i nostri croupieres!!
BUONA FORTUNA!!
Mauro Munari