Quello che potremmo ma che non siamo di Mauro Munari

29.05.2013 16:03

 

Se avessi potuto.....

Se quel guerrier io fossi,se il mio sogno si averrasse!!!!!

Quante volte  abbiamo fatto a pugni con il nostro volere e poi ci siamo messi al  servizio dell'ovvio?? Magari per comodità, oppure, più  semplicemente,  per non correre il rischio di essere confusi  e magari presi per rivoluzionari o per reazionari e magari anche per non rischiare di rimanere soli, con la nostra idea e la nostra repulsa, davanti a temi che magari sono stati presi da un'ottica talmente ovvia ma in maniera subdola e senza alcun modo di cambiare rotta???

Questa cosa, che sarà capitata almeno una volta  a qualsiasi persona impegnata in politica o nel sociale, in altre parole, si chiama "controllo dell'opinione"; non perchè vi sia in questo caso un controllo elettronico o magnetico, bensì perchè, qualora chi ha il potere ritenga che un fatto o un pensiero, rischi di diventare di pubblico dominio e si rende necessario il dibatterlo, scattano alcune misure restrittive: il fatto viene perciò arginato,mettendo dei paletti ben precisi attorno ad esso e rendendo perciò inutile e futile, ogni altra forma di intervento e, chiunque  voglia cimentarsi in commenti che vanno oltre a quello che deve essere detto, si ritrovano inesorabilmente contro un muro di gomma invalicabile; Noi, siamo l'esperienza che viviamo, quindi; ma fino al punto in cui non andiamo a sbattere la testa dove gli altri non accettano che venga sbattuta e quindi ci perdiamo inesorabilmente  e inesorabilmente ritorniamo indietro anzichè andare avanti......

Difficile da comprendere?? Chissà...forse si, forse no....è un ragionamento mio, frutto di personali esperienze

Molti di voi  si staranno domandando come mi sia venuto in testa di impelagarmi in questo articolo.....e semmai sarebbe stato meglio che parlassi di altro...ma il punto è proprio questo: come si fa a parlare di altro se non si parla di come nascono le discussioni sui pensieri e come nascono i pensieri???

I pensieri - come li vedo io - nascono dalle nostre necessità di cambiare le cose, i fatti e la nostra stessa vita. I grandi filosofi ci hanno insegnato che se non avessimo il coraggio di osare, le cose rimarrebbero e sarebbero rimaste com'erano; se a qualcuno non fosse venuto in mente che qualcosa di rotondo fosse servito a renderci più facili gli spostamenti,  non avremmo di sicuro la ruota e tutte le sue evoluzioni che ne sono conseguite; idem per chi  ha inventato la sedia, la poltrona....l'automobile, l'elicottero...e tutto quello che abbiamo avuto finorae, chissà quante cose avremmo ancora potuto avere; chissà quante invenzioni saranno nate e morte perchè il pensiero, i pensieri, non hanno preso il volo e magari chi li ha pensati è passato per pazzo....ma questo riguarda la loro comunicazione.....ma se ogni qual volta che cerchiamo di esporli, anzichè trovare chi sia disposto a discuterli e a raccoglierli, troviamo dei blocchi mastodontici, e non facciamo nulla per levarli, solo perchè, per partito preso, non siamo disposti ad ascoltarli perchè li coloriamo di sporca ed inutile demagogia, allora è giusto : quello che potremmo essere, non ci appartiene e siamo quelli che siamo; viviamo quindi una situazione dove ci lasciamo usare dai più forti e non ci rendiamo conto, pur sapendolo, che rinunciamo a migliorare il mondo per una forma di egoismo dura da abbattere, poichè subdola, che non concede respiro se non a quelli che ti tolgono l'aria, complici di quanti vorrebbero fosse di loro esclusiva proprietà.

Grazie per avermi letto e, spero, compreso.

Mauro Munari