Rino Gaetano il cielo blu e quelli come Povia di Mauro Munari
04.06.2013 00:33
Rino Gaetano, al secolo Salvatore Antonio Gaetano, morto a Roma, il 2 giugno 1981, a soli 31 anni!!
Morto, come aveva tra l'altro previsto in una canzone, dopo essere stato rifiutato in tre ospedali, dopo un incidente mai chiarito, è stato ed è considerato il "figlio unico" della canzone d'autore italiana, vuoi per la sua voce molto particolare ma, sopratutto, per l'ironia e l'anticonformismo dei suoi testi, molto impegnati, anche se all'apparenza frivoli e privi di senso.
Un vero e proprio anticonformista, in tutti i sensi. Non si schierò mai apertamente con nessun partito politico, e, forse proprio per questo, fu temuto dai potenti e spesso censurato nei suoi concerti, in quanto uso a fare nomi e cognomi senza alcuna remissione.]
Ha spopolato con la sua canzone "Gianna", vero e proprio "nonsense" che fece impazzire il pubblico per il suo sapore dissacrante, ma ebbe grande clamore anche in canzoni come "Nun te regghe più", prima di eseguirela quale, in un concerto del 1979, ebbe a dichiarare:
«C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta».
Ebbene, proprio sulla spiaggia di Capocotta, avvenne il delitto di Wilma Montesi, nel 1953, delitto fortemente sospettato di essere stato di rito massonico.
Effettivamente il bavaglio a Rino Gaetano, era stato tentato di mettere più volte e, addirittura, nel 1979, fu vittima di uno speronamento a bordo di una Volvo, con un amico, da una macchina che non fu mai individuata, guarda caso, proprio dopo le dichiarazioni che aveva fatto su Capocotta.
Morto per incidente,dicevo, proprio come "la ballata di Renzo", scritta nel 1970, che parlava esattamente di un uomo che moriva, come lui, dopo un "incidente stradale", perchè rifiutato di curare da tre ospedali, anche se lui finì la sua corsa al policlinico, dove, agonizzante, e per non essere stato curato, morì.
La sua opera è una continua sfida al sistema; a quel sistema cui lui stesso fu quasi certamente legato; a quello cui nessuno può arrivare se non per conoscenza diretta o per racconto diretto di qualche interessato che direttamente conobbe il fatto.....
Va da se, pertanto, che, vista la troppa presenza di censure a destra e a sinistra, dei suoi testi, unita alla totale irriverenza verso i potenti ed alla stranezza del primo incidente ed alla "casualità" che i tre ospedali romani presenti nella "BALLATA DI RENZO" ed assenti di fatto per non averlo accolto dopo l'incidente, la morte di Gaetano appaia per lo meno sospettta ma, al di là di qualsiasi considerazione, resta il fatto cheRino Gaetano, avesse la vista molto lunga su quanto i politici di un certo tipo ( quelli che comandano ) abbiano sempre fatto, fregandosene assolutamente del popolo e dei loro votanti e, su questo, faccio un paragone con Povia che, piaccia o no, è stato l'unico che ha avuto il coraggio di affrontare temi tipo NWO ed altri, in maniera scomoda e, come si sa, "lo scomodo" si fa di tutto per metterlo in castigo e toglierli la luce dei riflettori! Perciò, l'invito che rivolgo a tutti è quello di non credere che tutto ciò che luccica sia oro e di stare molto attenti a quanto dice una persona prima di condannarla, altrimenti, il "Nun te regghe chiù" si ritorce sempre ed immancabilmente contro le persone sbagliate.
Mauro Munari